Escrursioni in montagna: CAI Agrate Brianza

Escursioni

SAVOGNO (CASCATE DELL'ACQUA FRAGGIA)

Savogno è raggiungibile a piedi per vari sentieri:
Il più semplice è la Mulattiera, che coi suoi 2866 gradini, attraversa prima un
gruppo di baite circondate da appezzamenti agricoli ormai dismessi, poi un
bellissimo bosco di castagni, fino ad arrivare al borgo.
Il sentiero panoramico delle cascate dell’Acquafraggia,
invece si mostra abbastanza duro e faticoso. Si parte subito in salita, lungo una
serie di alti scalini scolpiti dalla roccia e dalle grosse radici degli alberi. Nei punti
di particolare pendenza possiamo aiutarci con corrimano metallici e con
gradini di cemento e alluminio, che permettono di proseguire senza problemi il
sentiero. A breve distanza l’uno dall’altro troviamo due belvedere entrambi
magnifici ma molto diversi tra loro. Il primo è un terrazzo panoramico, che
affaccia sia sulla cascata, davvero vicinissima, sia sull’intero fondovalle. L’altro,
più su, affaccia su una piccola cascatella che butta su una conca, dove l’acqua si
raccoglie per poi scivolare in una nuova cascata. Quasi arrivati a Savogno
incrociamo la Mulattiera, e ne percorriamo l’ultimo tratto fino al borgo.
Da Villa di Chiavenna:
Si sale ai crotti di Motta e si prosegue per il sentiero che taglia in costa tutto il
versante in mezzo ai castagni e le betulle. Tutti i percorsi sono segnalati con
bandierina dipinta bianco-rossa . Poco dopo troviamo un bivio (m. 660) e
seguiamo la strada che sale a destra. L’asfalto non dura per molto. La comoda
mulattiera ora diventa un percorso ripido che si addentra nel bosco fino ad un
bivio con una freccia dalla scritta “Savogno”. Un traverso relativamente in
piano porta ad un tornante della nuova strada. Ora il percorso è evidente e
continuiamo per lo sterrato .Ad uno slargo lo sterrato termina, ma è facile
trovare sulla sinistra la traccia del sentiero che continua tra massi e betulle per
poi abbassarsi un poco con gradini scolpiti nella pietra e continuare poi in
piano. Un percorso gradinato con una ringhiera di cavi d’acciaio porta a quota
992 m da dove poi ci abbassiamo fino a Savogno.

   

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